Dott.ssa GIULIA CAUSA Psicologa e psicoterapeuta a Treviso
Dott.ssa GIULIA CAUSA Psicologa e psicoterapeuta a Treviso

L'egocentrismo nella comunicazione, foriero di incomprensioni. 

 

Quante volte parliamo con qualcuno e questo ci risponde in maniera del tutto lontana da ciò che stavamo pensando di aver detto? Questi scambi, in cui una persona pensa di trasmettere un tipo di messaggio e l’interlocutore risponde in una maniera tale per cui capiamo che c’è stato un inghippo nella comunicazione, sono sempre più frequenti e forieri di litigi ed incomprensioni.

Credo che alla base ci sia un sempre più diffuso senso di egocentrismo nelle persone: siamo cosi concentrati sulle nostre esigenze che spesso ci dimentichiamo che nel mondo ci sono altre persone e, volontariamente o meno, manchiamo di rispetto a chi ci circonda. Un esempio molto banale sono quelle persone che, in macchina, si comportano come se fossero gli unici a percorrere quella strada in quel momento, girando senza segnalarlo con la freccia, rallentando per guardare qualcosa, cambiando corsia all’improvviso.

Un altro esempio è quando due persone si dicono delle cose ed ognuna dà per scontato che l’altra comprenda quello che vuole dire, senza rendersi conto che ha omesso delle informazioni fondamentali o dei passaggi che ha fatto solo nella sua mente, pretendendo che l’interlocutore “legga” il suo pensiero.

Questo egocentrismo ha delle radici lontane: il termine deriva dalla normale tendenza del bambino molto piccolo a vivere il mondo come se fosse organizzato in cerchi concentrici, di cui lui è il centro e dove l’importanza sfuma in base alla distanza. Come ha sostenuto Jean Piaget, grande studioso dell’età evolutiva, il bambino quando nasce ha una incapacità innata nel percepire un punto di vista che non sia il proprio, dunque per lui esistono solo i suoi bisogni da soddisfare, senza contemplare la possibilità che il mondo abbia delle esigenze diverse. Se ha fame questo bisogno deve essere soddisfatto immediatamente, non è in grado di capire che ci vogliono dei tempi tecnici per preparare la pappa e probabilmente reagirà con urla e pianti di fronte alla frustrazione dell’attesa. Crescendo, il bambino apprende che l’altro ha un punto di vista diverso dal proprio ed inizierà a sviluppare l’empatia, capacità che presuppone proprio lo sforzo di mettersi nei panni dell’altro.

 

Ci sono adulti, però, che sembrano non aver raggiunto questa capacità e non riescono a mettersi nei panni dell’altro, assumendo il proprio punto di vista come un qualcosa di oggettivo invece che di soggettivo. Ecco quindi che arrivano le incomprensioni nella comunicazione, non dovute ad errori linguistici, ma nel dare per scontato che la propria comunicazione sia chiara, completa ed inequivocabile. Se l’interlocutore non capisce non ci si mette in discussione, ma si colpevolizza l’altro di non aver ascoltato, di non capire nulla o di comprendere in maniera selettiva ciò che desidera.

Dietro all’egocentrismo c’è una grande fragilità: l’egocentrico spesso contrasta il senso di inferiorità che sente e che minaccia la sua stabilità indossando la maschera della grandiosità, cercando di raggiungere un’immagine irreale di sé.

Comprendere cosa sta alla base di alcuni comportamenti, che risultano sicuramente molto fastidiosi e sgradevoli, può forse aiutare in quelle situazioni in cui ci si trova a relazionarsi con qualcuno che dà per scontata la nostra comprensione e l’assoluta chiarezza di ciò che sta dicendo, chiarezza che magari a noi non risulta cosi immediata. Magari la rabbia o la frustrazione possono essere un po’ ridotte, tenendo a mente queste poche righe. 

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