Nonostante siamo ormai alla fine del 2019, capita ancora che le persone non chiedano un aiuto psicologico per pregiudizi e stereotipi che ruotano intorno alla figura dello psicologo e dello psicoterapeuta.
Il re dei miti a riguardo è sicuramente che solo i matti vanno dallo psicologo. Mi capita spesso, quando qualcuno mi chiede che lavoro faccio, di sentirmi dire “ah, mai andato io, mica sono matto!!!”. Questo succede soprattutto con persone più adulte perché tra i più giovani si sta facendo strada, per fortuna ma ancora molto lentamente, l’idea che non sia motivo di vergogna chiedere un aiuto.
Sfatiamo questo mito: lo psicologo si occupa di salute psichica ed aiuta le persone ad affrontare le problematiche che capitano nella vita quotidiana. Problematiche che chiunque di noi può trovarsi a vivere, come la fine di una relazione sentimentale, delle difficoltà scolastiche o lavorative, i cambiamenti che può comportare un nuovo lavoro, un trasloco, la nascita di un figlio…
Una terapia, in questi casi, aiuta la persona a capire quali risorse possiede per affrontare al meglio la situazione.
Parlare con uno psicologo tuttavia può essere utile anche quando non si avverte un malessere, ma si vogliono comprendere i meccanismi che mettiamo in atto e capire da dove derivano, per dare un senso al nostro modo di stare nel mondo. Non serve stare male per incontrare uno specialista e non è vero che dallo psicologo ci vanno i matti. Chi ha problemi di salute mentale di norma è seguito da uno psichiatra che prescrive una terapia farmacologica e spesso vi si accosta un percorso di psicoterapia, ma la terapia psicologica è destinata a chiunque.
Questa credenza che gira intorno alla psicologia ha una spiegazione storica: durante il fascismo la psicologia è stata bandita dalle scuole e dalle Università e la sua pratica veniva condannata. Il periodo fascista però è fortunatamente finito da molti anni ed è ora di voltare pagina, guardando magari le realtà europee in cui la figura dello psicologo è messa al pari di qualsiasi altro specialista della salute e in cui dire di andare in terapia non porta con sé un alone di vergogna e dunque di segretezza.
Un altro mito che riguarda la figura dello psicologo è che questo legga nella mente delle persone, manipolandole e cambiandole a loro insaputa. Sarebbe bello avere il dono della lettura del pensiero, cosi come quello del teletrasporto o dell’invisibilità, ma, ahimè, non è cosi! Saremmo i re del mondo, se cosi fosse!
Noi psicologi siamo “solo” gente normale, che ha studiato per tanti anni (tra università e scuola di specializzazione gli anni sono almeno 10!) e che, unendo la competenza acquisita all’attenzione verso l’altro, con empatia e capacità di osservare e cogliere le sfumature, comprende le persone e le dinamiche che stanno alla base del loro agire, ma senza mai prescindere da ciò che le persone raccontano.
“Non mi serve lo psicologo, io parlo con i miei amici e non devo neanche pagarli!”
Una credenza diffusa è che dallo psicologo si vada a sfogarsi come si potrebbe fare, effettivamente, con un amico. Avere degli amici con cui confidarsi, sfogarsi e a cui chiedere consigli è sicuramente un aspetto importante per il benessere di una persona. Ma lo psicologo è qualcosa d’altro: non è un amico, non darà mai dei consigli o una sua opinione di “giusto o sbagliato”. Lo psicologo è un professionista che, con il suo bagaglio di competenze ed esperienze, aiuta le persone a costruire un rapporto basato sulla fiducia e consente loro, in questo clima che genera sicurezza, di poter esplorare aspetti della propria psiche che non ci si è mai concessi di esplorare, andando a comprendere quali sono le proprie risorse. Si dice spesso che andare in terapia è una grande spesa: sicuramente ha un costo, che varia da professionista a professionista, entro un range che di norma viene suggerito dai vari Ordini Professionali Regionali. In media le sedute di terapia possono avere un costo compreso tra i 40 e i 140 euro ad incontro. Ma se prendiamo seriamente la nostra salute psichica e scegliamo con cura ed attenzione il terapeuta a cui affidarci ci renderemo conto che si tratta di una spesa da cui si trae giovamento e che le terapie, pur non avendo una durata prestabilita, non durano per tutta la vita ma solo per un periodo di tempo circoscritto. La domanda da farci non dovrebbe riguardare il costo, ma l’importanza che viene attribuita alla salute ed al benessere psicologico.
Un’idea che a tratti sento più spesso ed a tratti meno è che lo psicologo non serva perché con gli psicofarmaci si possono risolvere i problemi in meno tempo e senza doversi impegnare, come accade invece durante una psicoterapia. I farmaci, in alcuni casi, sono necessari, certo. Ma il farmaco elimina il sintomo, non va a comprenderne l’origine ed il senso. La psicoterapia, con tempi un po’ più lunghi, va alla radice del problema per comprenderlo dalla base ed aiutare la persona che lo desideri a compiere un cambiamento dal profondo e, che come tale, sarà duraturo. Se aveste la febbre alta dovuta ad un’ infezione vi limitereste a prendere la tachipirina per abbassare la febbre o vi fareste prescrivere anche un antibiotico per curare l’infezione, che ha provocato la febbre come conseguenza?
Il farmaco serve, a volte, nella contingenza della situazione, ma spesso i risultati migliori si ottengono affiancando un percorso di psicoterapia. I sintomi sono sempre un grido di aiuto che la nostra psiche mette in atto per darci modo di comprendere che qualcosa del nostro modo di stare attuale non ci fa stare bene. Prendere un farmaco che elimini l’ansia, l’insonnia o qualsiasi altro sintomo non ci consente di andare ad ascoltare quella richiesta di aiuto, che rimane inascoltata e cercherà un’altra via per farsi ascoltare.
Di miti intorno alla psicologia, agli psicologi ed agli psicoterapeuti ce ne sarebbero tantissimi, questi sono solo alcuni e forse quelli più comuni.
Chiedere aiuto ad uno specialista significa dare importanza al proprio stare emotivo, rendendosi conto che avere un momento di difficoltà non significa essere deboli od incapaci di gestire le cose, ma significa solamente essere umani.