Il termine prende il nome dal celebre personaggio della mitologia greca creato da Ovidio nelle Metamorfosi. Il racconto narra di un giovane di rara bellezza e di straordinaria vanità, figlio del dio Cefiso e della ninfa Liriope, così preso da sé da rifuggire il mondo e l’amore degli altri. Di Narciso si innamora perdutamente la ninfa Eco la quale viene però sdegnosamente respinta e in preda al dolore e alla vergogna per il rifiuto subito vaga per valli e caverne fino a quando il suo corpo si consuma e di lei non resta che la voce. La dea Nemesi, per punire la superbia del giovane, lo condanna ad un amore impossibile: quello per la propria immagine che egli vede, per la prima volta, riflessa nell’acqua di uno stagno. Nel disperato tentativo di raggiungere e congiungersi con questa immagine Narciso annega. Al suo posto nasce un fiore che prenderà il suo nome. La parola narciso deriva dal greco narkè - sopore, stupore – una fissità che, come insegna il racconto di Ovidio, può rivelarsi mortifera.
Esiste una forma di narcisismo “sano” e una forma di narcisismo “patologico”. Ognuno di noi ha bisogno di sentirsi riconosciuto e amato come persona nel suo essere unico; ciò che può variare, sia in termini qualitativi che quantitativi, è il peso che attribuiamo allo “sguardo” dell’altro, del mondo esterno. Il narcisista “sano” ha la capacità di mantenere un sufficiente equilibrio oscillatorio tra la capacità di amare se stesso e amare l’altro.
In certi momenti della vita questo equilibrio però può propendere per un polo in cui l’altro perde importanza e subentra il narcisismo “patologico”. Le altre persone sono viste come oggetti, funzionali al mantenimento di un’immagine grandiosa di sé.
Il narcisista non si rende conto di avere un problema fino a quando non accade un qualcosa che generi il cosiddetto “crollo narcisistico”, ovvero il venir meno dell’idea grandiosa di sé (un fallimento, un rifiuto, ad esempio.) Subentra quindi l’aspetto depressivo ed è questo il momento in cui spesso arriva la richiesta di aiuto ad uno specialista.
Le persone che hanno a che fare con il narcisista finiscono con l’essere esasperate dal suo comportamento, si sentono continuamente sminuite e alla fine tendono ad allontanarsi.